DIRETTAMENTE DALLA FONTE: UN’INTERVISTA CON UN LEADER DEGLI AMBIENTALISTI DELLA FAUNA SELVATICA
C’è quasi sempre una discrepanza tra ciò che lo studente pensa possa essere il suo lavoro e ciò che effettivamente è. Perciò, prenditi il tempo di riflettere sul tuo bagaglio culturale ed impara a riconoscere i tuoi punti di forza e le tue debolezze e scopri dove hai più difficoltà e dove eccelli.
Dott. Hayley Adams, Ambientalista, Scrittrice, Professore e ideatrice della fondazione “ Silent Heroes Foundation”
Da generazioni la famiglia di Hesron Nzumum’s lavora nella fattoria di Taita-Teveta in Kenya, ma circa dieci anni fa, il leader della comunità degli agricoltori dovette affrontare un problema che quasi lo costrinse a rinunciare alla sua fonte di entrate.
Gli elefanti in Kenya sono liberi di muoversi, non sono confinati in alcuna area protetta, rendendo vulnerabile, con le loro migrazioni il raccolto degli agricoltori del quale si nutrono e talvolta, al loro passaggio danneggiano le strutture delle proprietà agricole. Per le famiglia come quella di Nzumum, una singola intrusione di un gruppo di elefanti in una coltivazione può spazzare via un intero anno di lavoro, ed è per questo che alcuni agricoltori, per difendere i loro mezzi di sostentamento sparano agli elefanti.
La caccia agli elefanti è stata bandita in Kenya nel 1973 in risposta al rapido declino della popolazione dei pachidermi, diminuita dai cinque milioni del secolo scorso ai 50,000 di oggi - principalmente a causa del bracconaggio per impossessarsi delle loro zanne d’avorio. Da allora, la multa per chi uccide un elefante è di 20 milioni di “shillings” (circa 200,000$) o addirittura la pena di morte.
I ricercatori dell’associazione “Save the Elephants” hanno indagato sulle attività criminali contro la fauna selvatica dell'Africa Orientale partendo da una colloquio con gli agricoltori della regione.
Attraverso la ricerca sul campo, i ricercatori hanno acquisito un'informazione chiave che potrebbe salvare sia gli elefanti sia il raccolto degli agricoltori: gli elefanti infatti temono le api. Hanno scoperto che il suono prodotto dagli sciami d’api, nel 90% dei casi, induce gli elefanti ad emettere delle forti vocalizzazioni in grado di mettere in guardia il branco e quindi fuggire dalla sorgente da cui proviene il suono.
La Dottoressa Lucy King ha utilizzato questa scoperta per implementare degli alveari lungo il perimetro delle coltivazioni per poter allontanare gli elefanti senza l’ausilio della violenza, ciò risulta efficace otto volte su dieci. Gli agricoltori non devono più sorvegliare costantemente il raccolto, e per di più, possono aggiungere alla loro attività la produzione e la vendita di miele.
Si tratta di un esempio brillante di come i conflitti tra gli uomini e la fauna selvatica possano essere risolti con la prevenzione piuttosto che con la violenza. Questo modello è stato esteso in diversi stati dell’Africa ed era già risultato efficace sugli elefanti Asiatici.
La dottoressa Hayley Adams, fondatrice della “Silent Heroes Foundation”, sta lavorando all’applicazione di tale scoperta anche nelle coltivazioni della Tanzania.
Come afferma la dottoressa: “ Una volta che un elefante viene cacciato dai bracconieri, ci sono alcune pratiche forensi che possiamo applicare per risalire ai colpevoli, ma la prevenzione, è più importante”
La dottoressa Adams ha costruito la sua carriera intorno al concetto di “One-Health”: “ Il presupposto che gli uomini, animali ed ambiente sono tutti interdipendenti. Si tratta di arrivare alla radice dei problemi, non raschiando solo in superficie,” afferma la dottoressa. “Ma per ottenere ciò, dobbiamo sforzarci di capirne le cause”.
INCONTRA L’ESPERTO: SCRITTRICE, PROFESSORESSA E FONDATRICE DI UN'ORGANIZZAZIONE DI BENEFICENZA DOTT. HAYLEY ADAMS
La dottoressa Hayley Adams ha più di 20 anni di esperienza in medicina veterinaria e conservazione della fauna selvatica. Dopo aver completato gli studi in zoologia e antropologia, riceve il Dottorato in Medicina Veterinaria presso il college di medicina veterinaria dell’Università del Tennessee College nel 2001, ed in seguito ottiene il PhD in epidemiologia e virologia della fauna selvatica dall’Università del Tennessee-Knoxville.
Da allora, ha fondato un’organizzazione di beneficenza, la “Silent Heroes Foundation, ha scritto il libro Conscious Conservation: Less Doing, More Being, e partecipa a dozzine di episodi sul suo podcast Conservation Without Borders.
La vita e i progetti di leader come King e Adams hanno ispirato persone da tutto il mondo per sostenere la causa della conservazione della fauna selvatica, ma a differenza di molte professioni tradizionali, non c’è alcuna scorciatoia verso il successo.
I PRO E CONTRO DI UNA CARRIERA DA AMBIENTALISTA
La dott. Adams ha iniziato a viaggiare in Africa durante gli studi universitari, i quali gli hanno permesso di materializzare il sogno di unire il lavoro sul campo ad una laurea in veterinaria- un percorso inesplorato al tempo.
“Guardando alla fauna selvatica nel suo insieme, si trattava di un campo del tutto nuovo, perciò ho dovuto davvero trovare la mia strada,” afferma la dott. Adams, ma prima è stata capace di concretizzare questa ambizione, ha lavorato come veterinaria, completando il tirocinio in un piccolo ospedale d’urgenza e lavorato brevemente in proprio.
“ Di sicuro stavo facendo esperienza sul campo lavorando sotto la direzione di veterinari della fauna selvatica, e pensai che questo sarebbe stato il cammino che avrei intrapreso.”, Afferma la dott. Adams. Mentre questa specifica professione alla fine non si è rivelata la sua principale vocazione, l’esperienza acquisita gli ha fornito una panoramica sullo stile di vita che le avrebbe permesso di raggiungere i suoi obiettivi e soddisfare al meglio le sue esigenze personali.”
“Una cosa che ho notato nei veterinari con cui ho lavorato sul campo, tra cui i veterinari di fauna selvatica in Africa, è che sono sotto un'immensa pressione… è come se tutto fosse sulle loro spalle, e ciò mi terrorizzava. A me piaceva di più restare dietro le quinte” racconta Adams.
“ Fu quando fui capace di ammettere a me stessa che non volevo essere quel tipo di persona e di essere più capace in un ruolo diverso che fui in grado di trovare la mia nicchia “
Esplorare questa prospettiva ha aiutato Adams nella decisione di riorientare i suoi obiettivi, i quali l’hanno portata sul cammino della ricerca e al conseguimento del PhD in epidemiologia e virologia della fauna selvatica, durante il quale ha concentrato gli studi sull’epidemiologia molecolare e la diagnosi dei lentivirus sui leoni selvatici nell’Africa meridionale.
Più avanti, ha fondato “ Silent Heroes”, un'organizzazione che punta ad evidenziare la mancanza di forniture per sostenere l’ambiente e il supporto veterinario in Africa, inoltre si impegna in diversi altri campi, quali: diventare una terapista, tenere lezioni all’università, scrivere e mettere su famiglia.
Durante la sua carriera, la dott. Adams non ha avuto paura di cambiare rotta non appena si sono presentati altri obiettivi e incoraggia gli studenti ad adottare la stessa filosofia.
LA NICCHIA DELLA CONSERVAZIONE DELLA FAUNA SELVATICA
Il termine ambientalista della fauna selvatica può fare riferimento a diversi aspetti della conservazione della fauna selvatica. Secondo l’Ufficio di Statistica del Lavoro degli Stati Uniti gli scienziati ambientalisti e gli ambientalisti della fauna selvatica hanno guadagnato mediamente 65,000$ nel Maggio del 2018, ma gli stipendi variano in base al tipo di impiego. Ad esempio, gli scienziati ambientalisti che lavorano per il governo federale percepiscono circa 79,000$ annualmente, mentre quelli che lavorano per il governo statale ne percepiscono circa 54,000$
Alcuni percorsi includono il soccorso e la riabilitazione della fauna selvatica, lavorare per organizzazioni non governative (ONG) come il World Wildlife Fund (WWF), oppure diventare un veterinario della fauna selvatica o uno scienziato forense, giusto per citarne alcuni. Tutte queste professioni permettono all’individuo di dare un contributo alla causa, ma i requisiti per la formazione e gli stili di vita sono variabili, come ha sperimentato la stessa dottoressa Adams.
“C’è quasi sempre una discrepanza tra ciò che lo studente pensa possa essere il suo lavoro e ciò che effettivamente è. Perciò, prenditi il tempo di riflettere sul tuo bagaglio culturale ed impara a riconoscere i tuoi punti di forza e le tue debolezze e scopri dove hai più difficoltà e dove eccelli.” commenta la dott. Adams.
Ad esempio, la carriera in una ONG è più adatta ad una persona con un'organizzazione precisa, apprezzandone la stabilità dell'orario di ufficio, mentre il soccorso della fauna selvatica e la riabilitazione, è ideale per gli individui che vogliono sporcarsi le mani in prima linea.
Attivisti come la Dott. Adams e altri leader del mondo ambientalista prima di lei non avevano indicazioni riguardo alla carriera da seguire quando hanno scelto di contribuire per la conservazione della fauna selvatica; hanno dovuto costruirsi il loro percorso. Ma oggi, gli istituti di formazione offrono corsi specializzati per coloro che vogliono lavorare in questo mondo.
LA SCIENZA FORENSE VETERINARIA ENTRA NELLA ACCADEMIA
La scienza forense veterinaria, insegnata dalla Dott. Adams all'Università della Florida è una disciplina che sta crescendo nel panorama dell’educazione specialistica.
“ Avere programmi di insegnamento come [quelli] che offriamo all’Università della Florida aiutano a preparare e qualificare i professionisti in prima linea,” afferma Adams.
“ Da una prospettiva più ampia, [il ruolo degli scienziati forensi] è una combinazione di lavoro sul campo, laboratorio ed educazione. Molti studenti pensano che si lavori sempre sul campo, ma è importante evidenziare sin dall’inizio che è molto raro lavorare sempre in prima linea, poiché è necessario pensare a come ottenere i fondi, pubblicare i risultati e rendere il pubblico cosciente dei problemi inerenti al tuo lavoro.”
In questo campo si adopera la stessa metodologia utilizzata per indagare sui crimini contro gli individui, applicandola alle specie protette ed in via di estinzione, come il commercio di animali esotici, il bracconaggio, ed altre attività di caccia illegali.
Per rendere l’idea, uno scienziato forense veterinario potrebbe indagare su una piuma di una borsa o di un orologio e stabilire se è stata prodotta utilizzando una specie protetta, come un elefante, o da una specie non protetta, come una mucca. Nel primo caso cercheranno di identificare la fonte da cui proviene e proveranno ad impedire che il produttore di cacci o venda prodotti ricavati da animali protetti. Tra i compiti dello scienziato forense veterinario c’è anche quello di sensibilizzare il pubblico e se necessario testimoniare in tribunale.
L’Università della Florida offre diverse opzioni nel campo delle scienze veterinarie e della conservazione della fauna selvatica : un programma di specializzazione e un certificato di nove crediti. Il programma di specializzazione include corsi di scienza veterinaria, medicina della conservazione, conflitti uomo-fauna selvatica, tossicologia ambientale, “cani da lavoro nella conservazione ambientale forense” il quale studia il ruolo dei canidi nel rilevamento di articoli illegali nel commercio della fauna selvatica e nel tracciamento dei bracconieri.
Il programma prepara gli studenti per le carriere di ambientalisti della fauna selvatica, pesce e selvaggina, analisti della scena del crimine, ufficiali delle forze dell’ordine.
“ Impieghiamo queste figure per attuare strategie di prevenzione, protezione e deterrenza, curare gli aspetti legali e attuare la persecuzione dei reati, formazione e sensibilizzazione, e anche solo capire le cause di questi problemi- è molto di più di un approccio preventivo”, afferma Adams.
Per coloro che vogliono saperne di più sulla conservazione della fauna selvatica ma non sono pronti per ad impegnarsi in un corso a tempo pieno, l’Università offre anche dei corsi di formazione alternativa, utili alle forze dell’ordine o ai “ranger” che vogliono acquisire una formazione supplementare.
CONSIGLI UTILI AGLI STUDENTI PER INTRAPRENDERE UNA CARRIERA NELLA CONSERVAZIONE DELLA FAUNA SELVATICA
Agli studenti che vogliono fare carriera nel movimento “One Help”, la Dott. Adams suggerisce di considerare i diversi aspetti e le varie opzioni prima di indirizzarsi verso una specifica professione lavorativa. Come in ogni carriera, il percorso dell'ambientalismo ha i suoi svantaggi che potrebbero non essere evidenti fin quando non lo si sperimenta in prima persona.
“Ho visto un'infinità di persone intraprendere una carriera professionale un pò alla cieca perchè molto determinati, ed una volta raggiunta quella professione, non sono felici,” commenta Adams. “[Succede] spesso con i veterinari, ma anche con i tecnici veterinari, ed altre figure nel campo del ambientalismo. Se avessero preso il tempo necessario per conoscere un pò meglio se stessi e riconoscere i propri limiti o le loro aspettative, avrebbero potuto trovare qualcosa di meglio”
Consiglia a quelli che sono agli inizi delle loro carriere di essere aperti a tutte le opportunità, anche se non completamente in linea con le attuali aspettative.
“ Mi accorgo che a volte gli studenti hanno le idee chiare e dicono “ Questo è ciò che voglio fare“, e finiscono per avere una prospettiva di scelta limitata. Tendenzialmente sconsiglio quest’attitudine. Voglio che gli studenti abbiano una mentalità aperta e che guardino alle opportunità come un trampolino di lancio”, afferma la Dott. Adams. “ Una volta provata qualcosa, puoi dire con certezza se è quello che non fa per te.”
Così come ci sono lati negativi nel campo veterinario, ce ne sono anche di positivi, come l’avventura della ricerca e il lavoro sul campo. Con il passare del tempo le persone considerano formare una famiglia, e questa professione diventa meno praticabile siccome il lavoro sul campo spesso richiede di lavorare in aree remote di difficile accesso. Dunque, è necessario riflettere profondamente sulle proprie priorità, ma la Dott. Adams pone l’accento sul fatto che non si è legati ad un solo percorso per tutta la vita.
“Non bisogna intraprendere una professione o un percorso pensando che sia l’unico possibile. Puoi reinventarti e cambiare il tuo indirizzo lavorativo in ogni momento” afferma Adams. “ “[Abbiamo] studenti ventenni, trentenni e cinquantenni. Non è mai troppo tardi per cambiare percorso. Nessuna carriera è perfetta.”
C’è ancora molto da fare nel mondo dell’ambientalismo, ovunque tu sia- dal fornire supporto per i danni causati dagli incendi in Australia, al creare strutture sostenibili nella tua comunità. Visita la pagina web del WWF per informarti sul lavoro compiuto dagli ambientalisti in tutto il mondo.
Se vuoi saperne di più sul lavoro della Dott Adams, visita il suo sito web, dove puoi trovare il link del suo libro Conscious Conservation: Less Doing, More Being e gli episodi gratuiti del suo podcast “Conservation Without Borders”.